Venti anni con la comunità alloggio

Festa per il ventennale della struttura di Via Don Gino Pucci - 3 July 2014

BOSCO – Vent’anni di impegno, sacrificio e crescita per diventare una delle strutture assistenziali fiore all’occhiello in ambito provinciale. Per celebrare questo considerevole traguardo c’erano numerose persone nello splendido parco antistante la Comunità Alloggio di Bosco insieme al sindaco Gianni Padovani, agli assessori Elisa Bellini e Lara Fabbri, al brigadiere Della Volpe in rappresentanza delle forze dell’ordine ed al responsabile dei Servizi Sociali e Attività Socio-Sanitaria Integrata dell’Asl di Ferrara Felice Maran. Poi loro, i protagonisti di questo giorno di festa: il presidente Vito Turatti, il vice Roberto Mangolini, la direttrice Rossella Bellini e tutte le maestranze che vi lavorano. Ad accompagnare gli ospiti, dopo i discorsi delle autorità, Marianna Guerriero al pianoforte. Turatti ha ricordato la preoccupazione di quando la struttura passò nel 2000 dalla gestione appaltata alla gestione diretta con tutti i servizi che oggi sono espletati dentro la casa di riposo ed ha ricordato i numeri: dai 40 posti letto iniziali, di cui 20 convenzionati con l’Asl, dopo l’ampliamento si è passati agli attuali 55 di cui 29 in convenzione, i 40 dipendenti occupati e le due convenzioni, col Comune e con il Gruppo Volontari Bosco che copre in modo encomiabile svariati servizi. Il ricordo è poi passato dalle parole del vicepresidente Mangolini che ha rievocato la fondazione della cooperativa nel 1987, la raccolta dell 500 quote sociali, la prima pietra nel ’88 e l’inaugurazione a fine ’93. A questo proposito ha confessato che, per carpire i segreti della gestione di strutture protette, i consiglieri hanno visitato strutture simili in altre zone. Maran ha ricordato la gestazione della casa protetta nel ’96 ed i due problemi maggiori legati allo spazio ristretto ed alla vivibilità affermando che oggi il livello è alto e che essa è spesso portata ad esempio per altre comunità analoghe. Le riflessioni sul ruolo della comunità alloggio come luogo di accoglienza per gli anziani e le persone non autosufficienti, come polo per i prelievi del sangue, come sede temporanea dell’Avis di Mesola e come opportunità occupazionale per il territorio, hanno caratterizzato le riflessioni del sindaco Padovani alla sua prima cerimonia ufficiale dopo la recente elezione. Sia lui che Mangolini hanno ricordato la figura di Carlo Padovani, vero promotore della nascita di questo gioiello del sociale.

Lorenzo Gatti


CLICCA QUI per Condividere l'articolo su Facebook. Ci aiuterai a migliorare

condividi incontri su twitter CLICCA QUI per Condividere l'articolo su Twitter. Per darvi un servizio migliore.


© copyright 2012-2017, Il Mesolano