Via Cristina: strada pericolosa?

Dopo l'ultimo incidente la strada Bosco-Goro torna a far parlare di sè - 10 October 2012

BOSCO – L’incidente occorso lo scorso 21 settembre ad Elena Michelon di Bosco, che con la propria automobile ha sbandato ed è uscita di strada all’altezza della curva su Via Cristina che attraversa il Boscone della Mesola sbattendo contro un albero ed abbattendo alcuni metri di recinzione della riserva naturale, ha riportato in primo piano la sicurezza di una strada che da anni è al centro di polemiche per la sua pericolosità.
E’ doveroso fare una premessa: senza scendere nei particolari, al di là dell modalità con le quali si sono verificati tutti gli incidenti, l’arteria che collega Bosco Mesola a Goro presenta oggettivamente parecchie insidie dato che è formata da un primo lungo rettilineo, da una curva abbastanza secca che attraversa il recinto del Gran Bosco della Mesola e riprende poi con un altro lungo rettilineo fino alla rotatoria fuori dall’abitato di Goro. Ed il tutto senza un dissuasore sulla strada o un apparecchio elettronico per il controllo della velocità.

Troppo “invitanti” quei due lunghi rettilinei per alcuni automobilisti e motociclisti per non prendere velocità considerevoli ma c’è quella curva che pericolosamente vi si interpone. Ne abbiamo parlato con chi su quella strada ci vive e ci lavora da anni. Gabriele Mantovani è il titolare dell’agriturismo “Cà Laura” che si trova su Via Cristina, fuori dal centro urbano di Bosco Mesola. “Negli ultimi 10 anni – spiega – abbiamo depositato in Comune almeno 5-6 petizioni raccolte tra i residenti di questa via per chiedere che si intervenisse con qualche sistema per il controllo della velocità. L’unica cosa che siamo riusciti ad ottenere è stato l’abbassamento del limite dai 90 ai 70 km/: troppo poco. Siamo esasperati: le automobili mi sfrecciano davanti a casa ad oltre 100 km/h per non parlare della motociclette che vanno a velocità impressionanti: penso che queste raggiungano anche i 150-180 km/h. Servirebbe un dissuasore o ancora meglio un autovelox fisso o un tutor; io personalmente ho offerto ai vigili la possibilità di appostarsi anche davanti al mio cancello ma il controllo è carente e non nel punto più pericoloso. Bisognerebbe che le forze dell’ordine si mettesserro nel tratto dall’uscita di Bosco all’intersezione di Via Cristina con il bivio per la località Alberazzo: sono questi i 2 km più pericolosi e su cui servirebbe evitare le accelerazioni”.
La questione è spinosa e lo ammette anche il sindaco Lorenzo Marchesini che concorda coi residenti:”Questo è un tema che circola almeno dal 2005 – dice – e come Amministrazione Comunale abbiamo fatto interrogazioni consiliari e, basandoci anche sulle raccolte firme pervenuteci, chiesto che questa strada, che è provinciale, fosse inserita in un elenco prefettizio di vie su cui poter installare dei controllori elettronici di velocità. Abbiamo aperto un tavolo con la Provincia e col prefetto investendo del problema anche il Comitato Provinciale sulla Sicurezza Stradale ma ad oggi abbiamo ottenuto solo l’abbassamento del limte da 90 a 70 km/h. Serve urgentemente un controllo costante della velocità, anche alle 4 di mattina, ed oggi dico tutor perchè ha il vantaggio di calcolare anche la velocità media, oltre a quella istantanea almeno nel tratto che va dalla rotatoria di Goro all’incrocio con la strada dell’Alberazzo. D’altro canto i tutor li abbiamo su tutta la rete provinciale: perchè non installarne uno anche qui? Su una arteria che per giunta presenta un ponte, dei dossi, una curva pericolosa e degli incroci. Per questo chiediamo a Provincia, Prefetto e Polizia Stradale che si prendano a cuore questa questione e la affrontino”.

Lorenzo Gatti


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