MESOLA – Dal 2 al 5 maggio scorsi, una delegazione di cittadini accompagnati da una rappresentanza non ufficiale del Comune di Mesola, composta dal Vice Sindaco Alessandro Tancini e dai Consiglieri Comunali Elisa Foli ed Irma Prando, si è recata in visita a Nerac, la cittadina francese gemellata con Mesola. Il gruppo è stato accolto e salutato in Municipio dal Sindaco del paese transalpino, Nicolas Lacombe. A nome del Sindaco di Mesola, Lisa Duò, la rappresentanza ha avuto il piacere e l’onore di portare i saluti della Città di Mesola, gemellata con Nerac.
“Esistono affinità storiche e culturali tra le nostre due comunità – spiega Lucio Maccapani che ha partecipato alla visita non ufficiale – infatti Nerac, come Mesola, hanno avuto un passato prestigioso che però è ben presto svanito per note vicende storiche. A Nerac, nel corso del XVI secolo, il Re Enrico IV di Francia, aveva stabilito la sede della propria corte, mentre la Regina consorte, Margherita di Valois, figlia di Caterina de’ Medici, nella cittadina della Navarra, oggi Nuova Aquitania, era mecenate di importanti poeti, letterati ed artisti che diedero impulso all’Umanesimo e al Rinascimento francese”.
“In quegli stessi anni, a Mesola, – prosegue Maccapani – il Duca Alfonso II d’Este aveva iniziato la costruzione di un lungo recinto murario su uno dei tanti isolotti alla foce del Po di Goro, con la successiva costruzione di un castello, ancor oggi esistente, eccentrico rispetto al recinto murario; non erano ben chiare le intenzioni del Duca, che progettava di realizzare su quelle terre una città mercato, porto alla foce del grande fiume, come aveva visto realizzare a Livorno. Infatti quando morì il Duca Ercole II d’Este il 3 ottobre 1559, Alfonso era ospite della Corte di Francia, a Parigi; al ritorno per essere chiamato alla successione sul trono ducale, egli si imbarcò a Marsiglia sbarcando a Livorno dove fervevano i lavori del Granducato di Toscana per la realizzazione del porto, arrivando successivamente a Ferrara attraverso la Lunigiana”.
“Purtroppo il progetto di Alfonso II su Mesola – continua Maccapani appassionato di storia locale – fu vanificato dalla Repubblica di Venezia: adducendo problemi alle proprie bocche di porto, nel 1604 Venezia tagliò il ramo principale del Po, deviandone il corso verso sud contribuendo così all’interrimento del territorio ferrarese, con l’allontanamento della linea di costa. Inoltre il Duca, non avendo eredi, alla sua morte il Ducato di Ferrara ritornò nei domini dello Stato Pontificio, legittimo proprietario del feudo concesso alla Casa d’Este, lasciando le proprietà degli accrescimenti dell’estremo lembo orientale del ducato, come beni allodiali del ramo di Modena della famiglia d’Este; per cui il territorio, un tempo attrattivo, fu ben presto emarginato e le grandi bonifiche estensi ben presto rese vane con conseguente abbandono di importanza di Mesola e del suo territorio; come anche Nerac perse la propria attrattività rimanendo un piccolo centro agricolo sulle sponde della Baise, quando il re trasferì la corte a Parigi ad inizio XVII secolo”.
Ma le affinità tra le due comunità gemellate non finiscono qui: Mesola e Nerac, oggi, sono due realtà rurali con economie in gran parte fondate sull’agricoltura. A Mesola, tra le altre, si coltivano barbabietole i cui semi vengono poi lavorati, selezionati e commercializzati dalla multinazionale Sygenta, a Nerac.
“Ma, oltre a tutte queste affinità e peculiarità storiche, economiche e sociali tra Mesola e Nerac, – conclude l’ex consigliere comunale – è importante rilevare che, a distanza di diciotto anni dal gemellaggio ufficiale, le nostre comunità continuano a mantenere calorosi contatti di amicizia tra le persone, che sono tutti cittadini d’Europa, grazie anche all’impegno continuo di Solange Poloni, già segretaria comunale di Nerac ed oggi Presidente onoraria del locale comitato francese del gemellaggio. Tanto che abbiamo il piacere di sapere che una delegazione ufficiale di Nerac, con il Sindaco Nicolas Lacombe in testa, sarà ospite a Mesola nel corso del prossimo mese di ottobre in occasione dell’annuale “Sagra del radicchio”, con la speranza di poter ricambiare la calorosa ospitalità degli amici francesi. Questo credo che sia il vero spirito di un gemellaggio tra comunità . Questi sono i valori veri della Unione Europea”. (Nella foto: Nicolas Lacombe ed Alessandro Tancini)
Lorenzo Gatti