“La centrale è incompatibile con il nostro territorio”

Il sindaco Marchesini boccia la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle - 20 February 2013

MESOLA – Nelle scorse settimane, presso la sala consiliare di Porto Tolle, ENEL ha presentato l’aggiornamento dello studio d’impatto ambientale (Sia) relativo al progetto di riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Polesine Camerini.
Da osservatore esterno, anche il Comune di Mesola, è interessato dal nuovo progetto presentato dai tecnici ENEL, coordinati dall’ingegnere Giuseppe Luzzio, responsabile aziendale Grandi Progetti, che contiene differenze rispetto a ciò che era stato proposto dal 2005 ad oggi in osservanza alle nuove disposizioni del Ministero dell’Ambiente succedute al fermo dell’iter autorizzativo impartito dal Consiglio di Stato il 17 maggio del 2011 quando quest’ultimo aveva definito illegittimo il via libera al progetto dato dallo stesso ministero.
“So che è stato riproposto il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale – dice il sindaco Lorenzo Marchesini – sul quale si esprimerà la commissione governativa. In questo procedimento i Comuni non sono formalmente coinvolti e al momento le norme sul procedimento di Via non ci chiedono di esprimere un parere come Comune”.
I tecnici sostengono di aver apportato delle modifiche che porteranno valori d’impatto ampiamente entro gli standard dei nuovi riferimenti normativi così che l’uso del carbone avrà effeti del tutto trascurabili rispetto alla qualità dell’aria. “Gli enti emiliani nel passato hanno comunque inviato congiuntamente e per il tramite della Regione il loro parere negativo, formulato piu’ che sugli aspetti tecnici del progetto sulla violazione delle norme ambientali, sulla incompatibilità con i sistemi dei Parchi e sul fatto che non erano sufficientemente valutati gli impatti cumulativi. In parole povere si ritiene che la riconversione a carbone, oltre ai legittimi dubbi sulla sua compatibilità con la tutela della salute, confligga con le politiche di tutela e sviluppo attivate dai territori soprattutto emiliani”.
E’ stato previsto un uso differenziato delle bettoline per il trasporto di tutti i materiali e del carbone: solo queste ultime saranno di taglia più grossa per un risparmio di 470 viaggi l’anno contando 4 chiatte al giorno che occupino il passaggio per massimo due ore giornaliere.
“Per noi non è questione di dimensione dell’impianto, per esempio meno bettoline, ma è l’impianto in se che non risulta compatibile con il sistema delle tutele e dello sviluppo dei Parchi”.
E’ prevista una stazione di monitoraggio della qualità dell’aria a Mesola con anche rilevamenti delle polveri PM 2,5.
“Quanto alla centralina di controllo a Mesola, questa era presente anche nella versione precedente.Ovviamente questo conferma che la centrale ha effetto sui nostri territori, come peraltro accertato nei vari processi che si sono succeduti e di questo si dovrà in ogni caso tener conto”.

Lorenzo Gatti


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