Il “modellista magico”

I capolavori in legno di Giuseppe Agnelli - 30 January 2016

MASSENZATICA – Entrare nella stanza in cui Giuseppe Agnelli, 80enne modellista di Massenzatica, tiene i suoi modellini in legno significa fare un salto nel tempo, dato che le sue creazioni ricordano i giochi di una volta, e nella creatività di un uomo che nelle sue mani detiene un talento. Forme, colori, rumori, visto che alcuni modellini sono anche elettrici, ed estro: tutti insieme per far sognare chi entra nella “magica” stanza di Giuseppe. Fossimo in un film saremmo in “Toy Story”. Nato a Monticelli nel 1935, Giuseppe ha sempre lavorato come agricoltore e più precisamente come conduttore di macchine agricole, che gli hanno poi ispirato alcune delle sue opere. Residente a Massenzatica e sposato con Alda Trapella, Giuseppe, che è sempre stato un appassionato di falegnameria ma non l’ha mai praticata come mestiere, è andato in pensione nel ’90 ed ha iniziato, quasi per caso, ad appassionarsi di modellismo e creazione di giochi. “Per passare il tempo – racconta – ho cominciato a costruire barchette, cariole, giostre, motociclette, trattori ed altri giochi poi, via via, ho riprodotto i monumenti locali come l’Abbazia di Pomposa, la Chiesa di Massenzatica e Torre Abate”. Che ha già riprodotto tre volte con un realismo ed una cura dei particolari impressionanti, come è del resto per gli altri edifici. Da 25 anni, quindi, tutti i giorni Giuseppe lavora per alcune ore alle sue creazioni in una falegnameria casalinga che ha attrezzato di tutto punto. E vende anche le sue opere, come ha fatto alla “Fiera dell’asparago” di Mesola lo scorso anno in un banchetto allestito sotto i portici. “Uso un legno pregiato – continua – che si usa nell’allestimento delle piscine e che è pesante. Sono affezzionato a tutti i miei modellini ma quello che ho nel cuore è una trebbiatrice motorizzata, costruita 5-6 anni fa; ormai ho costruito cinque trebbie, due giostre e due mulini a vento con motore elettrico”. “L’opera più lunga da realizzare? L’Abbazia di Pomposa per la quale ho impiegato due mesi – dice Giuseppe -. Per i miei lavori uso colla, la lucidatrice elettrica, un impregnante ed un lucido per il legno. Ora sto lavorando ad una cariola”. La passione per il legno è di famiglia, dal momento che tutti gli zii sono stati falegnami. Dotato di una stupefacente memoria visiva, Giuseppe fotografa mentalmente il soggetto che vuole riprodurre, come ha fatto per la Torre Abate, poi lo ricrea e gli basta un sopralluogo per imprimerselo in testa. “Se vedo qualcosa che mi colpisce – spiega – provo a rifarlo identico all’originale”. E uno dei modelli di Torre Abate, che Giuseppe ha voluto regalare alla Pro Loco, è custodito in castello a Mesola ed ha colpito niente di meno che il Ministro della Cultura Dario Franceschini, giunto in castello la scorsa primavera per un convegno, soffermatosi a rimirarlo. Prossima creazione? “Mi piacerebbe costruire un’idrovora ed il castello di Mesola ma è molto impegnativo”. Provaci Giuseppe, in quelle mani c’è la magia, tutti lo aspettiamo.

Lorenzo Gatti


CLICCA QUI per Condividere l'articolo su Facebook. Ci aiuterai a migliorare

condividi incontri su twitter CLICCA QUI per Condividere l'articolo su Twitter. Per darvi un servizio migliore.


© copyright 2012-2017, Il Mesolano