MESOLA – “Po: lungo il fiume paesaggio di sapori”: questo il titolo del libro fotografico di Pierluigi Montali, presentato nei giorni scorsi presso il Palazzo della Cultura di Mesola, in occasione delle iniziative per la “26a Fiera dell’asparago”. A presentare il volume, edito da Sometti di Mantova, insieme all’autore, l’assessore alla cultura Lara Fabbri e la responsabile dell’Ufficio Cultura, Fabrizia Mignatti. Parmense di Colorno, come ha spiegato la Fabbri, “Montali ha raccontato il Po dalla sorgente sul Monviso alla foce in Adriatico attraverso la sua storia e la sua importanza con frequenti cambi di paesaggio e attraverso le eccellenze architettoniche ed enogastronomiche delle zone attraversate”. Dopo un filmato di presentazione del libro, Mignatti ha detto che quest’opera è “una definizione visiva dei sapori legati al grande fiume, è il risultato di un lungo progetto sul Po e che sono appunti di viaggi non solo attraverso le immagini ma anche per mezzo di una curata narrazione che fa da didascalia alle foto”. Un progetto durato due anni, come ha spiegato l’autore, iniziato intorno alla sua Colorno poi allungato a tutto il fiume con un filo rosso rappresentato dai sapori di questo corso d’acqua. L’idea era quella di cercare i sapori e riportarli in un libro raccontando un paesaggio a misura d’uomo, quello dei piccoli centri, e ridargli importanza perchè speso dimenticato. Montali ha raccontato anche alcuni aneddoti: la difficoltà di fotografare nel periodo appropriato i prodotti stagionali, come i peperoni di Carmagnola, il riso di Vercelli o le anguille di Comacchio, attraverso un gioco d’incastro e contatti con le numerose persone conosciute in questo viaggio, i molti ritratti di questi abitanti del grande fiume e del loro lavoro ed il legame tra loro ed il Po verso cui la gente prova rispetto dimostrato dalle tante processioni dedicate al fiume. A concludere l’incontro, la presentazione, da parte della sommelier dell’AIS, Gabriella Rossi del Fortana, tipico vino del Delta formato, alla sua foce, dal Po. La Rossi ne ha spiegato il terroir, come lo chiamano i francesi, cioè quel triangolo formato da vitigno, territorio e uomo, basilare e tipico per ogni vino, da cui nasce il Fortana o Uva d’Oro e che è rappresentato perfettamente nel libro di Montali, la storia e poi ne ha illustrato la degustazione. Vino con forte salinità , altamente fruttato con un vitigno vigoroso e resistente all’umidità , questo rosso delle sabbie, con un forte odore di marasca e visciola e sapidità accentuata che si sposa alla perfezione con piatti grassi come l’anguilla.
Lorenzo Gatti