MESOLA – Sono stati i tre “giganti” industriali dell’area artigianale di Mesola, compresa tra l’abitato di Bosco e la statale Romea. Sono fioriti negli anni 70′ occupando numerose maestranze nei campi manifatturieri del tabacco, del tessile e dell’edilizia. Posti a poche centinaia di metri l’uno dall’altro, oggi, i tre “giganti” sono tristemente abbandonati e silenziosi alla ricerca del tempo che fu. La Manifattura Tabacchi, il laboratorio tessile Co.Co.T. e la CMR, Cooperativa Muratori Riuniti, rappresentano l’area più decadente e solitaria del Comune e “gridano” la necessità di una auspicabile riqualificazione e di un agognato rilancio.
La prima è un complesso immobiliare sito al civico numero 255 della Strada Romea. La Manifattura è composta da un lotto di terreno recintato di mq 31.843 con sovrastanti due edifici principali mono piano, collegati fra loro da una sorta di tunnel; oltre ad alcuni fabbricati di servizio, è presente un alloggio-foresteria inserito all’interno del lotto recintato ma separato dal resto del complesso da apposita recinzione.
“Eldorado” occupazionale per molti residenti nella zona, essa ha avuto una ricaduta in termini di addetti considerevole. Lo ricorda anche l’ex sindaco di Mesola, dal 2004 al 2014, Lorenzo Marchesini che per dieci anni ha atteso dei compratori per questa “cattedrale” chiusa il 31 dicembre del 2000:” Il complesso è di proprietà di Fintecna, società statale, – spiega l’attuale presidente di Delta 2000 – ed all’inizio un prezzo forse troppo elevato aveva scoraggiato l’investimento da parte di privati poi la cifra è calata ma nella nostra zona si trovano aree produttive a prezzi inferiori. Nei dieci anni da sindaco alcuni imprenditori si erano interessati poi non se n’è fatto più niente; sono entrato alcune volte e, a parte gli alti arbusti, i fabbricati sono ancora ben conservati e, dalla chiusura dello stabile, opera una sorveglianza nottuna”. Anche l’attuale sindaco, Gianni Padovani, lo scorso anno ha sperato di “rivitalizzare” il gigante:” Una cordata di alcuni imprenditori locali – spiega il primo cittadino – si è fatta avanti, alcuni erano interessati poi l’operazione non è andata in porto. Come Amministrazione noi ci augureremmo che il sito fosse riavviato presto”.
Al civico 245 di Via dell’Artigianato c’è il Consorzio Confezioni Tessili, meglio conosciuto come Co.Co.T., che rappresentava negli anni scorsi una tra le maggiori attività di occupazione femminile del territorio. Il Co.Co.T., fallito nel 2011, è costituito da un capannone artigianale-industriale, da uno ad uso laboratorio e da una corte di pertinenza. Il tribunale ha tentato recentemente il sesto esperimento di vendita, in questo caso senza incanto. Ancora Marchesini: “Negli ultimi anni di attività , penso intorno al 2006-2007 ci lavoravano solo una ventina di occupate ma negli anni ’70 ricordo che si è arrivati fino ad 80″.
Al 239, sempre sulla Statale Romea, c’è l’immobile della storica CMR, Coperativa Muratori Riuniti, crollata con il crack della cooperativa di Filo d’Argenta. Se il CoCo.T. era il polo d’attrazione dell’occupazione femminile, la CMR, insieme alla manifattura, erano le calamite dell’occupazione maschile. Chiude ancora Marchesini sul filo dei nostalgici ricordi:”E’ fallita nel 2008 e vantava un patrimonio di beni notevole dato che era una cooperativa importante. Negli ultimi anni vi lavoravano 10-15 persone poi tutto è andato all’asta”. Storie di un passato che sembra già molto lontano. (Nella foto: la Manifattura Tabacchi)
Lorenzo Gatti