La “bretella” della discordia

Ragazzi (Mesola Cambia) contesta il "bypass" Via Cristina-Via Togliatti - 12 September 2019

MESOLA – Il consiglio comunale dello scorso 9 luglio ha visto la contrapposizione tra la maggioranza, che poi ha approvato l’atto, e le minoranze, che lo hanno bocciato, in merito al progetto definitivo della realizzazione della cosidetta “bretella” che unirebbe Via Cristina con Via Palmiro Togliatti, “bypassando” Piazza Vittorio Veneto. Per la maggioranza questo intervento, stimato in circa 300.000 euro, alleggerirebbe il traffico nella piazza del paese agevolando anche la realizzazione del mercato settimanale e delle varie manifestazioni. La frizione è stata particolarmente dura tra il sindaco Gianni Padovani ed il capogruppo di “Mesola Cambia”, Carlo Ragazzi. Quest’ultimo ha spulciato i documenti, chiedendone l’accesso, ed in sintesi sono quattro gli ordini di motivi per i quali si oppone a quest’opera. Il primo è di ordine politico non ritenendola necessaria. “Innanzitutto non è stato fatto uno studio che motivi la necessità dell’intervento – spiega il capogruppo – come, ad esempio, un approfondimento sul volume del traffico in piazza”. Poi passa a tre questioni tecniche. “L’opera sorgerebbe in un’area che il RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio, ndr) classifica come AC5, le cosidette “aree di espansione”, – continua Ragazzi – che al punto 3 dell’articolo 4.26 del medesimo documento, prevede che le opere di urbanizzazione primaria inadeguate e/o mancanti siano eseguite da privati e non dall’ente pubblico”. Poi c’è una osservazione anche sulla tempistica degli atti. “L’articolo 45 del DPR 327 del 2001 prevede che gli atti di “cesssione bonaria” da parte dei privati al Comune siani firmati dopo la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera che, è stata espressa nella serata del 9 luglio, ma alcuni atti erano già firmati”. Infine c’è una contestazione di carattere economico. “I privati hanno sottoscritto gli atti, alcuni anche mancanti del protocollo, per cifre diverse tra loro – prosegue il capogruppo – ed il valore dei terreni andrebbe calcolato nella misura venale del bene, cioè 59 euro al metroquadrato, come stabilito dalla delibera di giunta numero 127 del 2015, e non in base al valore ICI delle aree”. Per tutte queste argomentazioni Ragazzi chiede una riflessione sul progetto che, a suo avviso, vedrebbe i costi aumentare a circa 500.000 euro. “Quello che è stato presentato in consiglio comunale è un quadro economico sballato prodotto da calcoli errati che mette in gioco risorse pubbliche; noi vogliamo approfondire questo progetto e dubitiamo che i tecnici lo firmeranno in quanto richiede un mutuo che, in caso di irregolarità, procurerebbe un danno erariale. Chiediamo quindi alla maggioranza di valutare le nostre eccezioni e ci riserviamo di presentare un esposto alla procura della Repubblica”. Come risponde il sindaco Gianni Padovani a queste critiche? “L’opera è stata inserita nel nostro programma di mandato – spiega il primo cittadino – e rientra tra i lavori per la messa in sicurezza di piazza Vittorio Veneto sia per quanto riguarda il mercato settimanale che per tutte le iniziative che prevedono la chiusura della stessa. Inoltre questa opera servirà ad alleggerire il traffico in transito sulla piazza. Le operazioni di esproprio sono state gestite dall’ufficio tecnico che ha rilasciato l’idoneità così come previsto dalla normativa vigente”.

Lorenzo Gatti


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