MESOLA – Durante l’ultimo consiglio comunale, che si è aperto con un minuto di raccoglimento per ricordare l’ex consigliere Giuliano Gibbini recentemente mancato, si è dibattuto anche della situazione del servizio di guardia medica locale. In una comunicazione, il capogruppo di minoranza Primo Marchetti (Creare Futuro) ha stigmatizzato un dibattito, sviluppatosi anche sui social network dopo la sua interpellanza del 9 giugno, relativo alla assenza dei medici, dallo scorso 1° novembre al 15 giugno, nella sede in cui erano sempre stati ospitati, cioè il poliambulatorio di Via Pomposa 26 a Mesola, e del loro spostamento, per sette mesi e mezzo, in altro luogo del territorio. Questo perchè, anche alla luce dei recenti furti ed essendo allora sprovvisto l’edificio di inferriate alle finestre, erano assenti le condizioni di sicurezza per i medici che vi operavano. Il sindaco Gianni Padovani ha risposto che, appunto, dalla metà di giugno il servizio è stato riportato dov’era sempre stato ospitato grazie all’installazione, ad inizio luglio, di grate alle finestre. Padovani ha poi affermato che, in quel periodo, si erano registrati numerosi furti nelle abitazioni e che in trenta giorni il poliambulatorio era stato svaligiato dalle 3 alle 4 volte. A quel punto, legittimamente, i medici si erano sentiti privi delle garanzie di sicurezza e a tal proposito erano stati interpellati anche i carabinieri. Come soluzioni alternative, dopo alcune notti passate dai medici a Goro, erano state valutate sia la sede di Nico Soccorso, stimata però non consona ad ospitare il servizio, sia la Comunità Alloggio che invece è stata considerata idonea e, con una disponibilità per cui va ringraziata, ho alloggiato temporaneamente i “camici bianchi”. Il primo cittadino comunque ha poi rassicurato che, nell’assestamento di bilancio, sono già stati stornati i soldi per l’installazione della videosorveglianza nei punti sensibili come l’immobile che ospita i servizi sanitari.
Lorenzo Gatti