MESOLA – A margine di “Sapori d’autunno”, la sagra dedicata al tartufo ed ai funghi recentemente conclusasi a Mesola, si è svolta anche una tavola rotonda dedicata al prezioso tubero. Questo anche per suggellare la recente adesione di Mesola all’associazione nazionale “Città del tartufo”, che riunisce le principali località italiane produttrici di questo prodotto.
Tra gli ospiti dell’incontro c’era infatti anche il presidente di questo sodalizio, Giancarlo Picchiarelli, oltre al presidente di ARCI Tartufi Ferrara, Marco Mazzalli, a quello del Consorzio per la tutela del tartufo estense, Giancarlo Padovani, al sindaco di Mesola Lorenzo Marchesini con gli assessori Michele Uccellatori, Mario Caraccio e Dario Zucconelli. Con loro alcuni tartufai.
“Per noi il tartufo è una scoperta recente – ha affermato il primo cittadino – ed è un percorso nuovo che abbiamo intrapreso in un territorio come il nostro particolarmente vocato a questo prodotto. Adesso si tratta di capire quali potranno essere i rapporti tra le città del tartufo, gli operatori del settore e le comunità . Noi abbiamo ancora tanto da fare, specie nel settore della ristorazione, vogliamo rinforzare la nostra esperienza; esiste il problema di gestione delle aree boscate ma anche in merito un progetto di cooperazione con il Gal” (Gruppo d’Azione Locale, ndr). Per Picchiarelli “bisogna ripensare il modello di sviluppo territoriale, il Comune di Mesola deve valorizzare la filiera; c’è la necessità di fare rete con benefici per tutti”. “Siamo partiti nell’associazione con 10 località tartufigine ed ora sono 50; il tartufo può anche diventare un’attrazione turistica che ben si sposa con le eccellenze enogastronomiche di una località ”, ha spiegato Picchiarelli. Di recente poi si confida molto nella proposta fatta all’UNESCO di includere la cultura del tartufo come bene immateriale dell’umanità .
“Mesola è diventata ormai una tappa a livello nazionale delle gare di ricerca del prodotto – ha detto Mazzalli – quest’anno sono stati coinvolti più di 70 cani alla “Targa Mesola”; partiamo dalla valorizzazione del territorio vocato a questo prodotto la cui presenza è indicatore dell’integrità di un territorio e sfruttiamo i finanziamenti regionali”.
In conclusione Uccellatori ha proposto di utilizzare il boschetto di S.Giustina come tartufaia mentre l’agronomo Riccardo Baroni ha presentato la sua interessante tesi di laurea sulle presenze micotiche nel Bosco della Panfilia a S. Agostino.
Lorenzo Gatti
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