Una panchina per Gianna

Intitolata alla commerciante mancata in maggio - 2 August 2020

BOSCO – Hanno creato “una catena di pensieri” i commercianti di Bosco che sabato 18 luglio hanno intitolato una panchina, che sarà posizionata nel giardino pubblico di Piazza Vittorio Veneto proprio di fronte a quello che è stato per 27 anni il suo negozio, la friggitoria e rosticceria da asporto “Il gambero rosso”, a Gianna Avanzi. L’apprezzata negoziante è mancata, dopo dodici anni di provante malattia, lo scorso 18 maggio, a 63 anni. I suoi colleghi, molti cittadini, il sindaco Gianni Padovani e l’assessore Lara Fabbri, il presidente della locale Pro Loco, Alessandro Pozzati e la vice Cristina Fabbri, insieme alle figlie Francesca e Valentina ed ai fratelli Anna e Gianni, si sono disposti in un semicerchio carico d’affetto presso l’area verde intorno alla panchina e gliela hanno dedicata. I negozianti hanno letto in sequenza i loro pensieri ed il primo cittadino ha concluso il ricordo della apprezzata Gianna. “E’ stata una donna che si è sempre dedicata con impegno al suo lavoro – ha detto Padovani – ed è sempre stata molto vicina alla comunità. Ha vissuto con tantissima dignità la sua malattia e resterà sempre con noi nel nostro cuore. Mi congratulo coi commercianti e li ringrazio perchè hanno desiderato ricordarla in questo modo”. Alla fine i biglietti sono stati attaccati sulla “panchina di Gianna” che nei prossimi giorni sarà posizionata, grazie al “Gruppo Volontari Bosco”, definitivamente presso il giardino pubblico a beneficio della comunità e dei bambini che lei tanto amava. E’ stata però temporaneamente spostata davanti alla sua attività per poter scattare alcune foto di fronte a quello che è stato il suo luogo di lavoro. Nata a Mesola, dopo il lavoro di sarta svolto in casa, la Avanzi si era sposata e trasferita a Goro per circa 30 anni poi era diventata “boscarola” grazie alla sua attività di commerciante cominciata nel 1993 e quindi si era anche trasferita in paese. Aveva lavorato in negozio fino alla chiusura per epidemia ma aveva anche ricominciato con le le consegne a domicilio. L’attività adesso è proseguita dalla figlia Francesca e dal compagno Gianni. In questi mesi i suoi amici ed i suoi clienti hanno manifestato le loro testimonianze d’affetto come è successo sabato.

Lorenzo Gatti


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