ARIANO – Una delle opere più importanti che il Comune di Mesola realizzerà nei prossimi mesi, è la nuova passerella ciclopedonale sul Canal Bianco che dovrebbe risolvere alcuni problemi di transito, irrisolti per i vincoli costruttivi ai cui è sotto posto il principale ponte che già esiste in paese. A spiegarlo meglio è l’Assessore ai Lavori Pubblici Dario Zucconelli. “Questa opera – dice – era già prevista nel programma elettorale di mandato di questa Amministrazione perchè, nella precedente riqualificazione del ponte esistente sul quale circolano anche i veicoli, a causa di vincoli dettati dalla Soprintendenza ai Beni Culturali dato che la struttura ha un valore storico, non ci era stato possibile costruire le rampe alle due estremità dei marcipiedi e, per non ridurre eccessivamente le carreggiate, questi ultimi sono risultati giocoforza stretti; ciò ha creato problemi di attraversamento ai disabili, al passaggio di passeggini e carozzine ed agli anziani. Ora, con un importo di 100,000 e su progetto dell’ingegner Dario Gatti, costruiremo una nuova passerella ciclopedonale che sorgerà a fianco del ponte esistente e vicino alla cappella di S. Antonio. La scelta dell’ubicazione del manufatto è stata basata sulla ricerca delle condizioni di massima sicurezza per tutti gli utenti”. Poi Zucconelli passa alla spiegazione tecnica del nuovo attraversamento: “Il ponte sarà lungo 13 metri e largo 2,5, sarà costruito in acciaio con fondo in legno marino, resistente all’acqua ed all’umidità . Il legno lamellare poggia su una griglia di ferro, leggermente arcuata per il deflusso dell’acqua piovana, che sorregge le assi; l’illuminazione notturna sarà a terra con faretti a led che indicheranno il camminamento, il parapetto sarà in acciaio zincato con ringhiera aperta per suggerire un’idea di leggerezza della struttura”. “Tempi di realizzazione? – chiude il vicesindaco – Il progetto esecutivo è già pronto, la gara d’appalto è prevista nei prossimi giorni con inizio dei lavori a settembre. Contiamo di consegnarlo ai cittadini entro fine anno”.
Lorenzo Gatti