MESOLA – In questa, per lui terza, legislatura Dario Zucconellli è stato riconfermato vicesindaco ma, accanto alle consuete deleghe a lavori pubblici e urbanistica che segue da otto anni, si cimenta stavolta anche nel settore turismo. E per la sagra “Sapori d’autunno”, dedicata al tartufo ed alle altre delizie del sottobosco che si svolge a Mesola tra fine ottobre ed inizio novembre, mette sul tavolo alcune nuove idee. “Vorrei rilanciare la sagra – esordisce Zucconelli – Considerando che il bianchetto, il tartufo raccolto nella nostra zona, non è ancora un prodotto storicizzato ed è raccolto in modeste quantità , stiamo intrecciando dei rapporti col Comune di S. Miniato (borgo medievale in provincia di Pisa, ndr), dove si raccoglie il tartufo bianco pregiato, che ospita una sagra del genere da quaranta anni, per misurarci con chi ha un’esperienza più approfondita di noi. L’idea sarebbe quella di creare un gemellaggio enogastronomico con loro”. Ci può spiegare meglio? “A S. Miniato la sagra si svolge negli ultimi 3 week-end di novembre e quindi seguirebbe la nostra che si tiene nel primo. Stiamo lavorando per creare una promozione dei prodotti reciproca: loro avrebbero uno stand nella nostra sagra e noi uno nella loro durante l’ultimo fine settimana del mese. Ma presenterremmo anche altri prodotti del Parco del Delta, e per questo vorremmo coinvolgere Goro e Comacchio, come la vongola e l’anguilla oltre alle nostre orticole presenti in inverno, insieme alle nostre due altre sagre dell’asparago e del radicchio. per questo abbiamo già parlato col sindaco e con l’assessore al Turismo di S. Miniato e cerchiamo un’interazione tra i due IAT (Ufficio di Informazione ed Accoglienza Turistica, ndr)”. Ma le idee sul tavolo sono molte. “Sempre durante la nostra kermesse, c’è anche il progetto di creare un abbinamento tra i vini ed il tartufo e per questo stiamo cercando di concretizzare un legame con l’associazione viticoltori di S . Miniato; si potrebbero poi abbinare i piatti a base di questo prezioso tubero coi nostri vini delle sabbie. Ed infine si potrebbe realizzare una gara di ristorazione coinvolgendo i ristoranti locali con ricette a base di tartufo. Sono tutte idee per arricchire ulteriormente l’offerta turistica e varianti aggiunte alla sagra”. Insomma, parafrasando un famoso detto, di funghi al fuoco ce ne sono molti.
Lorenzo Gatti